..Non c’è stato nel Novecento un calabrese desideroso di istruirsi, che non abbia imparato da lui. Ad Antonio Piromalli tutti dobbiamo qualcosa, per averci incoraggiato, per averci sorretto..
Ma Piromalli era pure uomo di conversazioni e di colloqui affabili, sorretto sempre da una memoria incredibile, quasi un archivio infallibile. Recitava a memoria poeti grandi e minori, sapeva collocare la citazione pregnante al suo posto: era sempre lui, autodìdaktos e maestro.
Franco Mosino: Ritratto a mano libera
Letteratura & Società, n.17-18 / 2004