A SE STESSO

 

 

 

E tu pure eri il giovane che travalicava le cose,
il rio presso il quale giacevi (dormivi
con una bomba nella mano e la baionetta nell'altra),
la guerra;
tra coltri di azzurro
andavi più in alto degli Spitfire
e dall'alto guardavi
le tue spoglie grigio - verdi
e di tanti, tanti, tanti altri
derelitti (non li difendeva il fucile),
crocefissi sulla terra.

II°
 

Finalmente vivevi (credevi)
abbracciato a un fucile
(un colubro ti guardava
dal collo di uno stivale).
Viveva il tuo sangue
tra scoppi di granate,
stanava il tuo coraggio
l'orrendo bagliore dei bengala.
Non ti colorava la vita l'accaduto
ma la paura del posseduto
e uomini armati
scendevano su te
col paracadute.

 

 

Rimini, 29 dicembre 1992