Parallelamente alla critica letteraria, Antonio Piromalli ha costantemente condotto una appassionata azione di critica politica e sociale: specialmente attraverso una lunga serie di scritti intitolati “Lettere vanitose”, pubblicati di volta in volta, a partire dal 1964 e fino al 2003, su:
“Il Gazzettino del Jonio”, “Comunità Bruzia”, “Cultura”, “Calabria-oggi”, “Chiarezza”, “La Voce del Popolo”, “Letteratura & Società”.
Gli scritti pubblicati fino al 1975 sono stati raccolti nel volume Lettere Vanitose (Soveria Mannelli, Rubbettino, 1985).



Lettere vanitose

“Queste “Lettere vanitose” sono uno spiraglio polemico alle nostre fatiche di critica letteraria, un respiro al lavoro quotidiano e una boccata d’aria libera perché ci pare che libero sia il foglio che le ospita. In esse scriviamo contro gli idoli che ci soffocano, contro i miti, le generalizzazioni, le storture, qualche volta contro noi stessi, contro le nostre fedi e le nostre speranze, contro coloro i quali hanno le nostre fedi perché se le palleggiano, talvolta, come in un derby paesano; sicché se mancasse l’autoironia le nostre parole avrebbero un tono apocalittico e drammatico che non vogliono avere. […]
In queste “Lettere” portiamo l’eco di ciò che leggiamo e sentiamo, commentiamo eticamente e passionalmente idee e fatti, ricordiamo eventi e persone del passato che ci sono stati di esempio. (A.P.) “.

 

Riportiamo di seguito alcuni brani tratti da questi scritti:

Letteratura & Società n. 13 – 2003
Il Presidente Letteratura & Società n. 13 – 2003
La risposta al terrorismo Letteratura & Società n. 11 – 2002
La caduta della politica Letteratura & Società n. 11 – 2002
Globalizzazione Letteratura & Società n. 9 – 2001
La musica del mercato Letteratura & Società n. 9 – 200
La “preda arrengadora” Letteratura & Società n. 5 – 2000
Un Priapo bombardiere Letteratura & Società n. 5 – 2000
Il Cavalier Mostardo La Voce del Popolo, 24.06.1995
Tra il maiale e la scimmia Calabria oggi, 1.02.1992
I primi della classe Comunità bruzia, maggio 1986
Il filosofo e i poveri luglio 1971, da Lettere Vanitose
Nel centenario di Porta Pia settembre 1970, da L.V.
Il vate, l’eroe, il santo,…  agosto 1970, da L. V.
Ancora bombe sul Vietnam maggio 1970, da L. V.
Il giudice-robot maggio 1970, da L. V.
Non lo spirito ma Agnelli giugno 1970, da L. V.
Magistratura democratica, e valeriana maggio 1970 da L. V.
Nel sottobosco dei calabri poeti aprile 1969, da L. V.
Classi dirigenti meridionali, e coloniali aprile 1969, da L. V.
La contestazione, i premi, le mostre  luglio 1968 da L. V.
L’umanesimo delle lavatrici maggio 1968, da L. V.
Scrittori e impegno settembre 1965, da L. V.
La bagarre dei premi letterari settembre 1965, da L. V.
Lettere vanitose, di Antonio Piromalli

Commenti critici

Introduzione

di Ferruccio Monterosso,
in
Lettere vanitose 
Soveria M. , Rubbettino, 1985

Bersaglio principale di queste pagine è l’antica – ma, ahimé, sempre risorgente – figura del letterato futilmente compiaciuto e propagandista di se stesso, che magari ostenta modestia ma che in pratica si affaccenda sempre nella viziosa ricerca di tutto ciò che possa porre in risalto le sue doti (più presunte che vere). Dire in un modo e agire in un altro, «moralizzare a parole e corrompere coi fatti» (p. 9), ripudiare «l’unità del pensare e dell’agire» (ibid.), l’«armonia di vita e di pensiero» (p. 66): questo il cattivo esempio che viene da chi, dedicandosi alle lettere, dovrebbe (per ciò stesso) fornire invece una lezione di eticità. (continua) >>>


Lettere vanitose,
ossia la passione civile di un critico scrittore 

di Ettore Mazzali,
in Studi in onore di Antonio Piromalli
Napoli, E.S.I., 1993

Lettere vanitose in senso attivo e traslativo, cioè lettere sulla e contro la vanità. E un titolo che ci richiama per la sua pregnanza sintattica alle lettere «odorose» di Lorenzo Magalotti. Dunque lettere polemiche che hanno per bersaglio il letterato accademico, le Accademie Tiberine, che contrabbandano chiacchierate inutili e insulse quali discorsi di civiltà, che ricoprono gli ozi, le stoltezze e le inerzie morali con i panni della mediocre letteratura, e tuttavia si affaticano a conquistarsi meriti sociali e premi fasulli.

[…] Libro tessuto di documentazioni serrate e di bersagli dichiarati, esso svela (continua) >>>


Antonio Piromalli e l’amicizia
come valore etico

di Pasquale Tuscano,
in Letteratura & Società, nº 17-18, 2004, p. 112

“La mancanza di Antonio Piromalli nell’attività letteraria calabrese e nazionale peserà a lungo. L’affermazione quasi monotona che nessuno di noi è indispensabile è puramente consolatoria.

Piromalli era il solo che aveva l’autorità di far tacere chiunque, ignorando le ricordate ragioni metodologiche di ricerca e di studio, osasse (continua) >>>