Studi in onore di Antonio Piromalli
Volume 1° - Il lavoro critico, il magistero, i ricordi, gli scritti.
Volume 2° - Da Dante al secondo Ottocento. Volume 3° - Da Carducci ai contemporanei.
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PRESENTAZIONE
Già prima della mia chiamata nella Facoltà di Magistero dell'Università di Cassino come professore di Storia romana, non solo avevo spesso sentito parlare di Antonio Piromalli come di un italianista rigoroso ed eminente, di uno studioso impegnato nel rinnovamento della cultura e della società civile del nostro Paese, ma avevo anche avuto il piacere (e allo stesso tempo il dovere) di utilizzare alcuni suoi importanti contributi. Non sembri strano che un professore di Storia romana possa servirsi dei contributi di uno studioso di letteratura italiana. Infatti, i percorsi della storia della cultura talvolta, direi fortunatamente, sono più sinuosi e più ricchi di quanto lascerebbero immaginare le nostre tradizioni accademiche e i loro rigidi compartimenti disciplinari. Insieme ad Augusto Campana, Antonio Piromalli mi aprì alla conoscenza di quella cultura romagnola che tra Settecento e Ottocento si mosse intorno a Bartolomeo Borghesi, il grande antiquario italiano che Theodor Mommsen potè definire e proclamare come suo «unico maestro». Benché Borghesi, nativo di Savignano di Romagna, nel 1821 avesse abbandonato la sua terra per sfuggire all'opprimente potere dello Stato pontificio, tuttavia prima e dopo il 1821 i suoi rapporti con la cultura poetica e letteraria romagnola erano stati importantissimi ed organici. Così, studiando l'epistolario borghesiano, mentre incontravo ad esempio i nomi di Giuseppe Garampi, di Gaetano Marini, di Giulio Perticari, di Girolamo Amati, queste figure per me smettevano di divenire semplici nomi e acquistavano forma e spessore grazie agli studi di Antonio Piromalli. Da un simile punto di vista, alludo soprattutto a La storia della cultura, in Storia di Rimini dal 1800 ai nostri giorni, V, Rimini 1981; a L'eredità del Settecento nella cultura riminese, in Studi di letteratura italiana in memoria di Antonio Colicchi, Messina 1983; a Società e cultura in Romagna nell'Ottocento, Quaderni di «Storia e civiltà» 2, 1985. Quando poi incontrai Antonio Piromalli come autorevole collega in Facoltà, la mia ammirazione non potè che aumentare: ammirazione non solo per lo studioso, ma anche per l'uomo e per il maestro. In anni non sempre facili, che finalmente vedono solo ora la Facoltà di Magistero dell'Università di Cassino trasformarsi in Facoltà di Lettere e Filosofia, in situazioni di lavoro didattico e scientifico non sempre facili ed idilliache, il contributo e l'esempio di Antonio Piromalli sono stati essenziali per tutti noi: contributo ad assumere il suo stesso rigore nella didattica, la sua stessa capacità di adattamento a condizioni logistiche talvolta impervie senza mai venir meno alla propria dignità di docente e di studioso, il suo stesso equilibrio anche nelle discussioni più appassionate sui problemi all'apparenza più irrisolvibili. |
VOLUME 1° |
Questi volumi in onore di Antonio Piromalli pubblicati dall'Università di Cassino vogliono dunque essere una piccola testimonianza dei grandi debiti da noi accumulati nei confronti di un Maestro che non solo ha tanto contribuito alle sorti della vecchia Facoltà di Magistero, ma che certamente contribuirà con identico impegno allo sviluppo della nuova Facoltà di Lettere e Filosofia. La prontezza e la sollecitudine con cui studiosi così numerosi e così illustri hanno operato perché questi volumi prendessero corpo testimonia, se naturalmente ce ne fosse bisogno, di quanta stima, di quanto apprezzamento e di quale affetto Antonio Piromalli sia circondato in Italia e all'estero. Da parte mia, reputo un onore tutto particolare che mi si sia voluta affidare questa brevissima presentazione: gioia non piccola in mezzo agli oneri di quelle che oggi si è soliti definire «cariche collegiali». Augusto Fraschetti |
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INDICE DEL VOLUME 1°
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VOLUME 2° |
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VOLUME 3 ° |
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