POESIE
Cittadella Veneta, Rebellato, 1961
ESAURITO
Contenuti in questa pagina
Indice del volume
p. 7 — Presentazione di Ettore Mazzali
SOGNI
p. 15 – Cinzia
p. 17 – Sogni
p. 18 – Ritorno
p. 19 – Paese
p. 20 – Meriggio
p. 21 – Amore
p. 22 – Elegia
p. 24 – Sirio danza tra nubi
p. 25 – La musica di brina
p. 27 – Sempre per mano
p. 28 – La tua luce di viola
p. 29 – Il vero sorriso
BARLUMI
p. 33 – L’alga del sorriso
p. 34 – Barlumi: I – II – III – IV
p. 38 – Il bianco in nero
p. 39 – Nebbia
p. 40 – Veri e non veri
p. 41 – Un volto lontano
p. 42 – Bruna
p. 44 – I morti
p. 45 – Elisa
p. 46 – Laura
p. 47 – Neda
p. 49 – Montenero
p. 50 – Poi scendemmo nel sole
p. 51 – Carnevale
p. 52 – Favola antica
p. 53 – Non dipartirti
p. 54 – Come tutto è diverso
p. 55 – Che Cristo ti accarezzi
p. 57 – Con le ruote del tempo
Note critiche
E’ presente anche quel mitologismo postermetico che ha le sue radici specie in Rilke e in Stefan George, e che fu sfruttato in modo suggestivo specie dal primo Luzi: mitologismo che nel Piromalli s’impronta di una speciale grazia neoclassica, e finisce per trascrivere più che suggestioni lato sensu, con tutto il sontuoso inventario ambientale inerente, dei rapidi e delicati profili, o meglio, delle ombreggiature di sentimenti a fior di penna.
L’atteggiamento più vero del Piromalli è proprio questo, una cautela, un ritegno nell’atto di concretarsi poeticamente, che adottano, al di là del magismo neodecadentistico, un magismo lineare neoclassicistico, come proiezione ideale dell’affetto intenerito e disilluso e dell’intimo contrasto tra una natura fervida e accesa e un’esperienza di distacchi e di costrizioni tradotta in forza morale.
Ed è qui, in fondo, che si rivela il temperamento stesso del critico, al di là e al di sopra dell’intellettualismo e del razionalismo, perché l’arrivo al porto della esperienza poetica è dovuto a un risultato morale autentico, sofferto, di cui sono prova gli accenti migliori delle poesie.
E oltre le cadenze del gusto, ecco il vero risultato di queste pagine troppo rapide (quando si deciderà il Piromalli a raccogliere tutte le sue liriche?): un’annotazione esperta, rapida, elegante, che ha la durata di un’«istantanea», anche se trabocca da un complesso d’interventi, e si risolve nei «piani» della scomposizione visiva come in Poi scendemmo nel sole (vi si vedano il catalogo degli elementi, e la conclusione amara e sorridente, «Brindiamo a te, a me che ci perdiamo») o, meglio, nel ritmo vagamente ironico e crepuscolare (la linea è quella Palazzeschi Saba), di Favola antica.
«Crepuscolarismo» di un moderno che ha passato tutte le esperienze che si sanno, e che conclude in ironica sordina (non tanto ironica da non rievocare il bene imminente, e perduto): «Ogni alba è spenta a chi vuole inventare / la vita all’ombra di malinconia: / passa rapida l’ora, non rimane / che un frullo d’ali, trepidi restiamo / ma è già passata la felicità..».
FERRUCCIO ULIVI – «La fiera letteraria», 16 luglio 1961
Dove trovare questo libro
Il volume risulta essere disponibile presso le biblioteche sotto elencate
(dal catalogo in rete del Servizio Bibliotecario Nazionale):
- BO0283 – Biblioteca di Casa Carducci – Bologna – BO
- BO0304 – Biblioteca comunale dell’Archiginnasio – Bologna – BO
- FI0213 – Biblioteca di scienze della formazione dell’Universita’ degli studi di Firenze – Firenze – FI
- RA0016 – Biblioteca comunale Manfrediana – Faenza – RA
- RA0036 – Biblioteca comunale Classense – Ravenna – RA
- RM0267 – Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II – Roma – RM
- RM0290 – Biblioteca Angelica – Roma – RM