– 1920, 3 settembre
Antonio Piromalli nasce a Maropati, paese della piana di Gioia Tauro in provincia di Reggio Calabria, da Vincenzo Piromalli e Rosa Seminara.
– 1925-1938
Ultimo di quattro fratelli, è l’unico che può proseguire negli studi – malgrado le modeste condizioni economiche della famiglia – grazie allo zio ufficiale che lo conduce e lo ospita a Messina. A tredici anni scrive le prime poesie. A partire dai sedici anni pubblica articoli di critica letteraria e poesie su quotidiani e riviste. Anticipa di un anno l’esame di maturità classica per consentire allo zio, ammalatosi, di fare ritorno al paese. Conosce e frequenta Turi Vasile, Mario Spinella, Vann’Antò.
– 1939-1941
Nel 1939 pubblica il suo primo saggio, su Antonio Fogazzaro. Nell’anno successivo ripercorre luoghi fogazzariani per approfondire la tesi di laurea; a Vicenza incontra Piero Nardi, Raffaello Viola, Gaetano Trombatore; a Roma conosce e frequenta Ugo Betti. Si laurea in lettere nel 1941. Diventa docente titolare nei Licei, ma viene ben presto chiamato alle armi: le operazioni militari lo portano come ufficiale in Piemonteinsieme con Rosario Assunto e Raf Vallone, in Toscana dove incontra Riccardo Marchi, in Sardegna dove entra in contatto con Giuseppe Miligi e Giuseppe Dessì.
– 1945
Terminata l’esperienza della guerra, si dedica alla vita politica e culturale con crescente impegno etico e civile. Aderisce attivamente al partito comunista ed inizia – come professore a Reggio Calabria – una lunga e intensa carriera di docente e promotore di cultura. Conosce e frequenta Giuseppe Petronio, Nino Malara, Luca Pignato, Galvano Della Volpe. Pubblica il foglio letterario Antidogmatica con Pietro Pizzarelli, e fonda con Michele Nesci la rivista «Maestrale» alla quale collaborano Ugo Betti, Luigi Bartolini, Arturo Stanghellini, Paolo Enrico Arias, Lionello Fiumi, Salvatore Pugliatti. Pubblica la sua prima raccolta Poesie.
– 1946-1950
Si trasferisce a Ferrara, città ove si integra con un folto gruppo di attivi intellettuali, tra i quali Florestano Vancini, Bruno Cavallini, Vincenzo Cavallari, Mario Roffi, Riccardo Marchese, Claudio Varese. A Ferrara, tra attività politica ed insegnamento, imposta i primi studi intorno a società estense ed Ariosto. Qui inoltre conosce Vittoria Nassetti, con la quale nel gennaio 1950 si unisce in matrimonio.
– 1951
A Rimini, dove la coppia si stabilisce, nasce nel gennaio 1951 il figlio Lanfranco. Prendono le mosse da questa città gli studi sulla cultura della corte dei Malatesta, sulla letteratura del Settecento e su Aurelio Bertola, quindi sulla poesia di Giovanni Pascoli. Entra in contatto con Renato Zangheri, e partecipa alla giuria del Premio Cattolica con Salvatore Quasimodo, Eduardo De Filippo, Lanfranco Caretti, Emilio Sereni. È questo il primo concorso di poesia dialettale del dopoguerra, presieduto dal suo “maestro ritrovato” Luigi Russo.
– 1956-1958
Consegue la libera docenza in Letteratura Italiana nel 1956.
Lasciata la politica attiva dopo i fatti d’Ungheria, si trasferisce in Venezuela, a Caracas, come addetto presso l’Istituto Italiano di Cultura. Decide poi di ritornare in Italia per dedicarsi attivamente all’insegnamento, che esercita nelle Università di Bologna dove conosce Francesco Flora e Raffaele Spongano, e all’Università di Urbino diretta da Carlo Bo. Dopo il trasferimento della famiglia a Bologna, il matrimonio ha termine nel 1958 con la separazione.
– 1958-1966
Inizia un lungo periodo in cui Piromalli svolge attività di esaminatore nei concorsi a cattedre per le scuole medie superiori. A sua volta sostiene con successo continue prove di concorso ed esami: acquisisce una seconda libera docenza (in Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea, 1958), vince il concorso a Preside nelle scuole superiori (1960), poi a Provveditore agli Studi (1964), e infine a Ispettore Centrale del Ministero della Pubblica Istruzione (1966).
Negli stessi anni pubblica la sua seconda raccolta di Poesie (1961) e continua a condurre intense ricerche, a collaborare alle principali riviste di italianistica, a pubblicare saggi critici: nel 1963 L’Arcadia, nel 1965 La letteratura calabrese (prima storia organica della cultura di quella regione) e la raccolta di saggi Dal Quattrocento al Novecento, nel 1966 i volumi su Gioacchino da Fiore e Dante, Giuseppe Parini, Fortunato Seminara.
Dal 1964 Piromalli intensifica anche la sua appassionata attività di polemista concentrato sull’attualità politica e sociale, attraverso la serie di scritti intitolati Lettere vanitose. Questa rubrica giornalistica sarà costantemente sviluppata nel corso degli anni attraverso lucidi e coraggiosi interventi (pubblicati su varie riviste e in parte raccolti nell’omonimo volume del 1985) sui mali della repubblica delle lettere, sugli aspetti più dolenti della questione meridionale, sul decadimento della politica.
– 1967-1969
Pubblica Saggi critici di storia letteraria (1967), Michelstaedter (1968), Grazia Deledda (1968), Ariosto (1969), Studi sul Novecento (1969).
– 1970
Si trasferisce a Roma per dedicarsi più agevolmente all’insegnamento universitario, ora presso la nuova sede di Cassino, e specialmente agli incarichi ministeriali presso la Direzione Generale Istruzione Classica. Resterà tuttavia sempre legato alla Romagna e in particolar modo alla città di Rimini ove trascorrerà ogni anno vari periodi, sviluppando relazioni culturali e conducendo studi e ricerche sulla cultura regionale.
Pubblica il volume di saggi critici Indagini e letture. Assume la direzione della collana “Il Portico” (Longo Editore, Ravenna), per la quale selezionerà nel corso di vari decenni una cospicua e qualificata produzione italianistica.
– 1971-1976
In questi anni, mediante l’ufficio di “Aggiornamento Insegnanti e Metodi”, Piromalli esplica il suo ruolo di ispettore centrale creando in tutta Italia una innovativa “cattedra” che opera per l’aggiornamento di docenti e presidi delle scuole superiori di tutta Italia e per la modernizzazione dei programmi scolastici. Piromalli ritiene che alle culture minoritarie debba essere riconosciuta pari dignità, e opera attivamente affinché le lingue e letterature delle varie comunità siano concretamente inserite nei programmi didattici della scuola statale superiore.
Riesce a coinvolgere, in qualità di formatori, personaggi tra i più significativi della cultura italiana: come Pier Paolo Pasolini (del quale cura l’edizione originale di Volgar’eloquio), Boris Pahor, Mario Sansone, Giuseppe Petronio, Ruggero Jacobbi, Giuliano Manacorda, Ettore Mazzali, Bruno Maier, Gaspare Barbiellini Amidei, Alberto Asor Rosa, e molti altri.
Nello stesso periodo pubblica: Disegni storici e aggiornamenti critici (1971), Ideologia e arte in Guido Gozzano (1973), Miti e arte in Antonio Fogazzaro (1973).
Tra i primi in Italia, Piromalli inizia a riesaminare criticamente la narrativa di consumo nelle sue varie forme: nel 1976 pubblica la monografia su Guido da Verona, primo approfondito studio critico sull’opera complessiva di un narratore che era stato alquanto trascurato dalla critica letteraria. Seguiranno i saggi sull’avventura di Emilio Salgari, sui romanzi di Giuseppe Garibaldi, sul fumetto di Hugo Pratt.
– 1976-1984
È professore ordinario di Lingua e Letteratura Italiana presso l’Università di Salerno. Approfondisce in questi anni la propria ricerca nella direzione della cultura popolare e dialettale, curando la pubblicazione di numerosi testi inediti e lo studio di autori ancora poco trattati dalla critica ufficiale. Sono di questo periodo i saggi su Vann’Antò, Vincenzo Ammirà, Giovanni Conia, Pasquale Creazzo, Michele De Marco, Nicola Giunta, Michele Pane, Enotrio Pugliese, Gian Lorenzo Cardone, Giuseppe Gioacchino Belli, Trilussa, Pietro Rossi, Giustiniano Villa e molti altri.
Al volume monografico su Albino Pierro (1979) seguono: Società e cultura in Calabria tra Otto e Novecento (1979), Società, cultura e letteratura in Emilia e Romagna (1980), Inchiesta attuale sulle minoranze etniche e linguistiche (1981), La storia della cultura a Rimini nell’Ottocento (1981), Nino Pino (1982), Letteratura e cultura popolare (1983).
Nel 1980 viene insignito dell’onorificenza di Grande Ufficiale della Repubblica Italiana.
– 1984-1997
Svolge l’insegnamento di Lingua e Letteratura Italiana presso l’Università di Cassino, dove sarà infine nominato professore emerito. Proprio lavorando in questa Università subisce nel 1994 un grave infarto, dal quale si riprende faticosamente.
Nel 1989 gli è conferito il Diploma di medaglia d’oro dei Benemeriti della Scuola, della Cultura e dell’Arte con decreto del Presidente della Repubblica.
Nella Storia della letteratura italiana (oggi in versione elettronica liberamente consultabile in rete, dopo le due edizioni cartacee 1987-1994) Piromalli elabora una compiuta sintesi dei suoi vastissimi studi critici, che spaziano da Dante ai contemporanei, arricchiti e filtrati dalla quotidiana esperienza di aggiornatore didattico, “lavoro collettivo con migliaia di docenti in anni di intensi dibattiti e di forti tensioni”.
In questi stessi anni pubblica: Introduzione a Carducci (1988, primo volume della collana Laterza “Gli Scrittori”) e Introduzione a Fogazzaro (1990). Seguono Utopia e realtà nelle letterature regionali (1991), Pagine Siciliane (1992), Letteratura illuministica e altri studi (1996). Continua la ricerca e la pubblicazione di testi letterari inediti. Prosegue l’attività di polemista, e raccoglie in volume il primo gruppo di scritti della rubrica Lettere vanitose (1985). Riprende e intensifica la produzione poetica, con Sei tu il bolero (1991), Ti estraggo dai tifoni (1993), Da un’altra stanza (1996), La ragazza di Ferrara (1997).
– 1997-2003
Anche in questi ultimi anni, malgrado le incerte condizioni di salute, Piromalli è operosissimo: come poeta, come studioso, come organizzatore di cultura, come conferenziere, ovunque disponibile al confronto culturale.
Pubblica L’attività letteraria di Ruggero Jacobbi (2000), la Antologia della letteratura calabrese (2000, con Carmine Chiodo) La cultura letteraria nelle corti dei Malatesti (2002). Dirige il comitato scientifico della Fondazione nazionale intitolata a Fortunato Seminara, autore del quale promuove e cura la pubblicazione dei romanzi inediti: L’arca (1997), La dittatura (2002), Il viaggio (2003), Terra amara (2005).
Nel 1999 fonda la rivista «Letteratura & Società», che dirigerà con crescente successo fino al giorno della scomparsa.
– 2003, 7 giugno
Piromalli è a Polìstena, cittadina limitrofa al paese natale. Al termine della riunione di comitato scientifico della Fondazione Seminara, si avvia verso la sala comunale, dove un folto pubblico lo attende per la presentazione del romanzo inedito Il viaggio (pubblicato a sua cura solo pochi giorni prima). Ma un nuovo infarto lo colpisce in modo definitivo.
Riposa ora nel “Recinto della memoria” del cimitero di Maropati, accanto a Fortunato Seminara e al poeta Rosario Belcaro. Per un grande numero di persone Antonio Piromalli è stato fino in fondo un punto di riferimento, un maestro di pensiero e di cultura, di ethos e di umanità.
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 Maropati, in fondo alla valle
 In divisa da Balilla, Messina 1928
 In armi a Pescia, 1942
 «Maestrale», la rivista fondata nel 1945
 Capodanno 1956, Rimini
 Preside a Cesena, 1963
 Nella neve davanti alla Rocca Malatestiana, Rimini 1966
 Prolusione all’Università, 1991
 Piombino, 2001
 Col nipote Leonardo, in Romagna, 2001
 Nello studio di Roma, Via Alfredo Casella 19
 Il “Recinto della Memoria” del cimitero di Maropati |